I dieci comandamenti della Religione dell’ "olocausto"

di Robert Faurisson

1 Aprile 2011

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Foto del Prof. Robert Faurisson, settembre 2011.

Comandamenti

1) Dovrai metterti in testa che il Male assoluto è incarnato dal “Nazista” ed il Bene assoluto dalla sua vittima ebraica. Riempirai l’Ebreo di doni e offerte. Il “Nazista” lo vilipenderai e lo inseguirai fino in capo al mondo e fino alla fine dei tempi.

Setaccerai ogni angolo della terra alla ricerca dell’ultimo nazista novantenne tremebondo. Avendolo stanato, tu e i tuoi lo minaccerete di un nuovo processo. L’indomani verrà ritrovato morto dall’emozione. A quel punto, a suon di tromba annuncerai e tutti i media potranno sparare: “ morto alla vigilia del suo arresto, il criminale nazista sfugge al suo castigo “.

Ai tuoi bambini insegnerai che: “ la pena di morte è un male, tranne che nei confronti di un Nazista. In questo caso va bene e la si chiede nuovamente. Idem per la tortura. Andiamo a sputare sulle tombe dei vinti ! “. Amen.

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Porterai la buona parola, annunciando ai quattro venti, che il popolo eletto di Yahweh, in virtù del fatto che è il migliore di tutti, è stato sempre e ovunque odiato, perseguitato, sterminato, senza ragione alcuna, in seguito ad un complotto planetario ordito fin dalla notte dei tempi da dei cattivi ,intrinsecamente perversi, contro i poveri Ebrei, intrinsecamente inoffensivi.

Ripeti con me: “ il ventre che ha partorito la bestia immonda è ancora fecondo “.

Per poter rispondere alle critiche di cui sono oggetto gli Ebrei, va detto che gli antisemiti sono stupidi al punto di credere ad un complotto ebraico. In verità, i meno stupidi fra di loro non lo dicono perché sanno che i complotti sono la risorsa dei deboli; gli Ebrei sono forti e quindi non hanno bisogno di alcun complotto. Ricoprono gli incarichi e tengono le redini.

In Francia, ogni anno, il loro organismo più potente, il CRIF (Consiglio Rappresentativo delle Istituzioni Ebraiche di Francia) convoca, in un quadro lussuoso, circa mille “invitati” ad una cena durante la quale i più alti responsabili politici della nazione si vedono duramente rimproverare la loro inabilità a prendere severi provvedimenti contro un antisemitismo descritto come onnipresente.

Anziché protestare, gli accusati chinano il capo, acquiescenti, ringraziano e promettono di fare di più e meglio per gli Ebrei l’anno successivo.

Nel 2011 sono venuti a cenare il Presidente della Repubblica, il Primo Ministro e quindici altri ministri o segretari di Stato in carica. Il Presidente, che è di origine ebraica, completerà il suo mandato nel 2012, poi verrà forse sostituito, a seconda di come andranno le cose, da un ricco ebreo sposato con una ebrea ricchissima; e poi se non sarà questo ebreo ce ne sarà un altro. In tutti i modi la Presidenza della Repubblica francese diventerà un privilegio ebraico. Amen.

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Con gli occhi della fede crederai a tutte le testimonianze degli innumerevoli sopravvissuti de “l’Olocausto”; se per disgrazia, una testimonianza dovesse rivelarsi sfacciatamente falsa, risponderai che questo non è importante poiché, quando il racconto viene dal cuore, le nozioni del vero e del falso non contano più.

Ripeti con me: “ Io credo nell’autenticità del Diario di Anna Frank inventato, questo resti tra di noi, da suo padre, l’ex banchiere trafficante in valute Otto Heinrich Frank, diventato commerciante, con la complicità, per la versione originale olandese, di una scrittrice di romanzi d’appendice (Isa Cauvern) e, per quanto riguarda le due versioni in tedesco, le manipolazioni di una traduttrice tedesca (Anneliese Schuetz). Io credo in Martin Gray, mercante di false opere d’arte antiche, poi venditore di false memorie grazie alla penna del poligrafo Max Gallo et pubblicate sotto il titolo di A nome di tutti i miei. Io credo in Filip Mueller che ha firmato Tre anni in una camera a gas, sbalorditiva testimonianza redatta da Helmut Freitag con prefazione di Claude Lanzmann. Io credo nella “ Bambina dei Lupi “, libro, seguito da un film, di una belga che durante la guerra non aveva mai lasciato il Belgio. Io credo a Wilkomirski, il cui vero nome faceva: Grosjean e che non aveva mai lasciato la Svizzera. Io credo alla franchezza di Elie Wiesel, all’onestà di Simon Wiesenthal.

Io non credo e maledico tutti gli storici de “ l’Olocausto” che, invece di ripetere docilmente che c’erano innumerevoli prove, solide come la roccia, circa l’esistenza delle magiche “camere a gas “, hanno osato scrivere, nel 1988, che il professore ebreo americano Arno Mayer sosteneva che, in fin dei conti, non vi erano in merito che prove rare e dubbie. “ . Amen.

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I revisionisti li chiamerai “negazionisti”. Li tratterai da vigliacchi perché “uccidono i morti” anche se ciò non significa niente. Se un revisionista francese ti dice: “mi mostri o mi disegni la magica camera a gas nazista”, tu risponderai: “ non bisogna chiedersi come tecnicamente è stato possibile un simile massacro di massa; è stato possibile tecnicamente perché esso è avvenuto “.

Questa “risposta” l’hanno curata nei minimi dettagli trentaquattro universitari o storici, fra i quali Pierre Vidal-Naquet, Léon Poliakov e Fernand Braudel nel 1979.

Quando il revisionista americano Bradley Smith ti chiederà: “ lei può, prove alla mano, fornirmi il nome di una sola persona che sia stata uccisa in una camera a gas di Auschwitz? “ e quando aggiungerà che se la sua domanda sembra fuori luogo, bisognerà dirgli il perché, risponderai restando in silenzio.

Ripeti con me: “ hanno ragione questi francesi nel dire che il problema non si pone ed hanno ragione anche queste migliaia di universitari che hanno passato sotto silenzio sia le scoperte scientifiche dovute ai negazionisti, sia il tracollo subito davanti ai tribunali dei vari Raul Hilberg, i Jean-Claude Pressac, i Robert Badinter e tanti altri “. Amen.

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Col cuore sincero, ripeterai con l’americano Raul Hilberg, il nostro storico numero uno, che è esatto, come è stato ammesso anche da Leon Poliakov, che purtroppo non si trova negli archivi del Terzo reich la minima prova che le autorità tedesche avrebbero auspicato, organizzato e perpetrato un massacro programmato di ebrei.

Riprendendo le parole dello stesso Raul Hilberg, tu spiegherai che l’Olocausto è stato preparato, messo a punto e portato a termine senza alcun ordine (nè di Hitler nè di nessun altro), senza un progetto, un organismo creato a questo scopo, senza istruzioni scritte, senza preventivo di spesa, senza niente ma spontaneamente, grazie ad un fenomeno di creazione collettiva dal nulla sopravvenuta in seno alla vasta burocrazia tedesca.

Ripeti con me: “ L’Olocausto è stato preparato, messo a punto e portato a termine dalla vasta burocrazia tedesca grazie ad un incredibile telepatia mentale, ad una trasmissione del pensiero consensuale, e questo in seguito ad uno stato mentale, ad una tacita comprensione, ad una consonanza, ad una sincronizzazione “. Non dimenticare di rendere omaggio al professor Raul Hilberg per questa spiegazione segnata nell’ambito del buon senso talmudico. Amen.

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Ai miracoli ed ai milioni di miracolati ebrei tu crederai. Se ti dovessero dire che un giorno a Lourdes è avvenuto un miracolo, che il giorno dopo ce ne sono stati dieci ed il giorno dopo ancora cento miracoli, scoppierai dal ridere a ragion veduta; anzi, se ti accorgi che col tempo il numero dei miracolati che reclamano indennizzi non cessa di aumentare, ripeti con me: “ in materia, più ci sono dei miracolati, più il miracolo si è avverato “.

Scarterai dalla tua mente la tentazione di entrare nei cavilli e di dire: “ se un sopravvissuto ebreo è la prova vivente di qualcosa, è proprio quella che non c’è stato alcun sterminio ebraico; una simile massa di miracolati non è più un miracolo ma la prova più evidente che i tedeschi non hanno avuto alcuna politica di sterminio degli Ebrei “.

Quando i sopravvissuti sono nati ad Auschwitz o si sono trovati ad essere dei bambini ad Auschwitz, stupisciti di questi miracoli. Amen.

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Davanti alle nostre reliquie ti inchinerai ed obbligherai i Goim (i non ebrei, ndt) ad inchinarsi.

Andando in pellegrinaggio nei luoghi santi, ad esempio ad Auschwitz, il Golgotha del gran mattatoio ebraico trasformato in circo Barnum, non vedrai nè vere camere a gas, nè veri resti di camere a gas; ad Auschwitz-I ti verrà mostrata una “camera a gas” ma “è tutto falso” (Eric Conan nel 1995). Vedrai delle montagne di scarpe, di occhiali o di capelli appartenuti “a gassati” oppure delle saponette presumibilmente fatte col grasso dei nostri fratelli e sorelle ebrei. In modo pio allontanerai dalla tua mente l’idea che, in tutti i paesi dell’Europa in guerra, nei campi così come fuori dai campi, la carenza di viveri, la penuria di medicinali, il blocco dei rifornimenti, la distruzione portata dai bombardamenti alleati, obbligavano in Europa al recupero di ogni sorta di materiale diventato prezioso, nonché alla sua riparazione, rimessa a nuovo o riciclaggio e che i capelli, per esempio, erano utilizzati nell’industria tessile. Dimenticherai che le saponette, dopo una perizia, si sono rivelate essere delle normalissime saponette. Ti berrai di tutto. All’Holocaust Memorial Museum di Washington ti inchinerai davanti alla migliore testimonianza che esiste circa l’esistenza delle magiche camere a gas: sopra ad un mucchio di scarpe più o meno scalcagnate o riciclate, sta scritto a caratteri cubitali: “ noi siamo gli ultimi testimoni “: le scarpe parlano.

Se in questo grande museo sprovvisto di ogni rappresentazione scientifica di una qualsiasi “camera a gas” nazista, intravedi delle latte di Zyklon B, con tutte le tue forze resisterai alla tentazione di credere che i tedeschi le impiegavano per un uso normale (quello di un prodotto, a base di acido cianidrico, inventato dallo scienziato ebreo Haber verso il 1922 per uccidere gli insetti parassiti dell’uomo, in particolare le pulci, veicolo di tifo); ti metterai nella testa che i tedeschi se ne servivano per uccidere gli Ebrei, poiché alla fine conviene dare un giudizio soltanto in relazione agli ebrei inevitabilmente votati allo sterminio. Per oro colato, è il caso di dirlo, prenderai gli allucinanti racconti dei nostri venditori ambulanti professionisti che fanno il giro delle scuole, licei, collegi e altri luoghi di formazione per Goim (non ebrei, ndt),

Saprai che, nell’evocazione di questo passato, la Memoria è superiore alla Storia, il romanzo storico allo studio scientifico, il teatro e la finzione alla bassa realtà materiale. Mettitelo in testa: lo stomaco di un credente è capace di digerire dei sassi. Amen.

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Porterai al piedistallo del Tempio di Gerusalemme Padre Patrick Desbois il quale, nell’ambito dell’associazione Yad-In-Unum da lui fondata con i suoi consulenti ebrei, ha messo a punto la più sbalorditiva operazione olocaustica che si possa immaginare. Avendo intuito, a ragion veduta, che “c’era dell’acqua nel gas” e che non conveniva insistere nel vendere la magica camera, egli ha sostituito la “ Shoah tramite gas “ con la super-magica “ Shoah tramite pallottole “ e poi con la ultra-super-magica “ Shoah tramite soffocamento “.

Nell’ambito della “ Shoah tramite pallottole “, già nel Giugno 2009 aveva scoperto in una parte dell’ex “ Fronte dell’Est “ più di 1200 fosse comuni contenenti più di un milione di cadaveri di Ebrei uccisi da pallottole tedesche.

Tu non chiederai quante fosse ha aperto, visto che non ne ha aperta alcuna.

Tu non insisterai per sapere quanti cadaveri ha contato visto che non ne ha esumato alcuno.

Mettiti ora sul banco di scuola dell’aritmetica talmudica secondo la quale zero + zero = più di un milione.

Tu non gli chiederai come lui abbia contato i cadaveri, cadaveri che nessuno, a cominciare da lui, ha mai visto ne intravisto.

Tu gli crederai sulla parola. E’ un gran sant’uomo. Anche fra gli storici che lo hanno criticato, non uno di loro osa dire che il re è nudo come un verme e che Padre Desbois non ha al suo attivo alcuna scoperta di fosse comuni, alcuna scoperta di cadaveri ebrei o non ebrei (se non qualche cadavere ivi normalmente sepolto, ad esempio nel cimitero ebraico di Busk in Ucraina).

A Londra, nel 2006, “ il rabbino Schlesinger, molto anziano “ ha insegnato a Padre Desbois che “ gli Ebrei assassinati dal III° Reich, erano dei tsadiqim, dei santi. In tal senso, le loro sepolture, ovunque esse si trovino, sotto un autostrada o in un giardino, devono essere lasciate intatte al fine di non disturbare il loro sonno. (Portatore di memorie/Sulle tracce della Shoah tramite pallottole).

In Ucraina e in Galizia, terre di numerose battaglie fra tedeschi e russi durante due guerre mondiali, Padre Desbois ha avuto la sorpresa di scoprire dei bossoli di pallottole tedesche.

Si è affrettato a dedurre che questi costituivano la prova materiale che dei civili ebrei, e solo Ebrei, erano stati uccisi a colpi di arma da fuoco.

In modo dotto, affermò: “ i tedeschi non utilizzavano mai più di una pallottola per uccidere un Ebreo. Trecento bossoli, trecento pallottole, trecento persone ammazzate “.

In questa santa fanfaluca, Padre Desbois supera i più sfacciati apostoli di tutti i tempi e di tutta la terra: gli venga reso omaggio. Ce lo ha detto: sono morti ben più di sei milioni di ebrei. Quando leggerai il suo capitolo finale sulla “ Shoah per soffocamento “ effettuata di notte con dei piumini da letto, dei cuscini e quando prenderai le misure di questa inedita Shoah che è il colmo del massacro spontaneo degli Ebrei, ti asterrai dallo scoppiare dalle risate e dirai: “ E’ una minestra delle più sublimi. Ci farebbe ingoiare di tutto. Ecco come bisogna rivolgersi ai cristiani, questi polli da spennare (nella sua infanzia, con suo nonno, spennava e vendeva il pollame della regione di Bourg-en-Bresse). Merita la Legione d’Onore che gli ha appuntato Sarkozy-Mallah, e poi il tappeto giallo che gli viene srotolato davanti ai piedi ovunque nel mondo, e poi le sinagoghe tutte piene di cappelli, e poi gli onori della Sorbona sotto la tutela del professor Edouard Husson, Il Premio Nobel della facezia e dell’imbroglio aspetta Padre Desbois “. Amen.

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In nome della Memoria, chiederai sempre più soldi e maggiori crociate guerriere contro i nuovi Hitler, che, con le loro armi di latta, sono legioni di distruzione di massa.

Reclamerai degli olocausti, ma olocausti di goim (cioè di non ebrei, ndt.)

Ripeti assieme a me: “ abbiamo bisogno di soldi, sempre più soldi “. Oppure: “ più piango e più intasco, più intasco e più piango!” oppure: Guerre, sempre e ancora guerre! Sono una bella cosa per il business della Shoah e per l’Industria dell’Olocausto “.

Yahweh, dietro tua preghiera, fermerà il corso del sole attorno alla terra in modo che il massacro dei goim possa prolungarsi durante tutto il giorno. Yahweh riconoscerà i Suoi. E’ così bello il futuro che ci stanno preparando!. Viva l’insegnamento obbligatorio della Shoah, cominciando dai bambini grazie alla “ valigetta di Simone Veil !” Viva lo speciale indottrinamento dei gendarmi, dei poliziotti, dei giudici, dei militari, dei professori, dei giornalisti! Viva il moltiplicarsi delle lapidi commemorative della Shoah sugli edifici, sulla facciata delle scuole, sui monumenti! Viva i pellegrinaggi ad Auschwitz di voli charter pieni! Viva i ricatti ai quali soccombono aziende come la SNCF (Ferrovie dello Stato francesi) e paesi come la Svizzera! Volendo all’inizio fare resistenza, alcuni ne hanno chiesto le giustificazioni. Ma gli è andata male! E’ stato loro rinfacciato che certi rigurgiti antisemiti aggravavano la loro posizione e che dovevano sborsare senza esitazione le somme che erano state stabilite.

Si sono piegati. Hanno pagato tutto sull’unghia. Ciò significa che ci si rivolgerà a loro nuovamente per pretendere un extra sui “rimborsi”, riparazioni, indennizzi e compensazioni”.

Tedeschi, i cui genitori non erano nemmeno nati nel 1945, pagheranno miliardi almeno fino al 2030 a ebrei che, fino a quel momento, non sono ancora venuti al mondo.

Juivre ou mourir “ (vivere secondo i dettami ebraici o morire, ndt.): questa è la parola d’ordine che dovrà ispirare ogni condotta “.

Ad un così nobile ideale conviene sacrificare tutto, dopodiché, una volta che avranno dato tutto, ai responsabili politici verrà ingiunto di versare ancora di più.

Alcuni goim penseranno di questi ebrei: “ non è possibile, dovranno pur fermarsi un giorno, arriveranno a rendersi conto che è troppo “. E’ proprio in quell’istante che bisognerà fare “ancora più del troppo”. Con la nostra faccia di bronzo, il nostro imperturbabile aplomb, dovremo stupefare il goim. Prendiamo esempio dalla Francia, dove, grazie alla comprensione del Sig. Guillaume Pépy, direttore della SNCF, ogni viaggiatore che acquista un biglietto ferroviario, versa, senza saperlo, il suo obolo al ricchissimo Barone Eric de Rothschild, guardiano accreditato della Memoria della Shoah. Amen

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Così tu diventerai degno di coloro fra noi che, nel 1900, hanno inventato la gallina dalle uova d’oro con il mirifico colpo dei Sei Milioni.

E’ venuto il tempo di rivelarlo: dal 1900, e forse anche prima di quella data, ebrei di New York hanno avuto, assieme al rabbino Stephen Wise, la geniale idea di una campagna pubblicitaria dal ritornello invariabile e succoso: “ Per i nostri sei milioni di fratelli che stanno per morire in Europa, offrite!

Facendosi esperto nella pubblicazione di questi annunci pubblicitari, il New York Times, durante gli anni 1900, 1910, 1920 e 1930 ha sempre ripetuto lo stesso ritornello.

In un primo tempo i boia designati dagli ebrei americani sono stati i russi, gli ucraini, gli zar.

In un secondo tempo i boia erano i polacchi e i loro generali.

In un terzo tempo, negli anni 30, furono i tedeschi e Hitler ad entrare nel mirino. Il denaro arrivava a vagoni per nutrire una propaganda dalle dimensioni gigantesche. L’odio per il popolo sterminatore di ebrei saliva. La grande crociata contro Hitler stava delineandosi all’orizzonte

Ancora uno sforzo di propaganda, ancora più soldi per la divulgazione della fede nella democrazia, ivi compresa la democrazia sovietica, ed ecco che nel 1941 la nuova guerra è diventata mondiale. Un Grande Affare in prospettiva. Gli Stati Uniti si danno da fare per entrare in ballo al fianco dello Zio Joe (Stalin, ndt.). Invieranno oltre atlantico i loro ragazzi e le loro fortezze volanti per fosforizzare le popolazioni civili, per poi atomizzare le città giapponesi (aspettando, più tardi, di trattare altre varie popolazioni al napalm, all’agente arancio, all’uranio impoverito). La Santa Alleanza di Roosevelt, di Churchill e di Stalin moltiplicherà le proprie pie e rosse menzogne.

Ed eccoci nel 1945: la guerra è vinta. Cade il sipario. Esso si rialzerà al Processo di Norimberga che sarà il centro di uno spettacolo degno di Holliwood e di Broadway: questa volta i Sei Milioni non “ stanno più per morire in Europa “ ma li hanno già tutti beatamente dichiarati morti, uccisi, annientati.

Tuttavia, come era possibile far validare dai giudici di Norimberga la cifra dei Sei Milioni di ebrei?

Questo numero terribile, la delegazione americana, i cui membri sono ebrei al 75% (Procuratore Generale Thomas J. Dodd a Norimberga in una lettera privata rivelata nel 2007), naturalmente l’aveva in testa da sempre. Una soluzione provvidenziale si presenta nella persona di un prigioniero tedesco minacciato di essere consegnato ai comunisti ungheresi ma che verrà fatto confessare. Negli ultimi mesi di guerra, il Tenente Colonnello Wilhelm Hoettl, che era stato escluso dalle SS per malversazione, ebbe degli abboccamenti con gli Alleati. Viene preso in consegna dall’équipe “americana” di Norimberga che lo sceglie. Hoettl dimostra un notevole zelo. Un bel giorno, il 7 Novembre 1945, egli firma una dichiarazione sotto giuramento in base alla quale il suo collega Eichmann gli avrebbe dichiarato un giorno, a Budapest nell’agosto del 1944, cioè circa nove mesi prima della fine della guerra, che già due milioni di ebrei erano stati sterminati nell’Est e altri quattro milioni nei “campi di sterminio” (in tedesco: Vernichtungslager). Il proposito, detto tra noi, è assurdo: esso contiene, e questo prova il falso, un anacronismo poiché la definizione di

“ Vernichtungslager“ non è altro che la traduzione del neologismo americano “ extermination camps “ (campi di sterminio, ndt.), datata Novembre 1944. A Gerusalemme, nel 1961, Eichmann, interrogato circa questa dichiarazione dal giudice istruttore israeliano Avner Less, ne parlerà come di un “ misto di insalate “(un misto di tutto) inventato da Hoettl e Hoettl, a sua volta, finirà per ammettere nel 1987 che non bisognava dare alcuna importanza ad un’assurdità tale: Eichmann, dirà, aveva parlato sotto l’effetto dell’alcool e nei confronti di Hoettl aveva un complesso di inferiorità che lo portava ad esagerare i fatti e le cifre.

Per fortuna i giudici di Norimberga avevano fatto sì che la difesa non potesse mai interrogare Hoettl e, per finire, si erano alleati fino a pronunciare nella loro sentenza finale che i tedeschi avevano sterminato sei milioni di ebrei così come lo aveva dichiarato……Eichmann in persona!

Come buon credente, tu onorerai le migliaia di falsificazioni che sono state commesse dai magistrati e dagli storici. Sia loro resa gloria! Senza di loro l’intero edificio della Grande e Pia Menzogna dell’Olocausto crollerebbe.

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Per il resto dei tuoi giorni ti darai un compito: come questi storici e questi magistrati, dovrai dire tutto, fare tutto, inventare tutto per evitare che non scompaia mai il già barcollante e screpolato edificio del nostro santo e caro “Olocausto”. Yahweh te ne sarà grato, altrimenti, secondo la parola di Davide, ti castigherà “ con frecce spinose e braci di ginestra “. E’ possibile che il delirio di mentire e di credere si prenda come la scabbia. Prendiamola allora questa scabbia. Facciamo in modo di infettare, per ora, sei miliardi di uomini e, per le generazioni future, altri miliardi ancora! Facciamo sì che la crosta terrestre ne viva fino alla fine dei tempi. Amen

Robert Faurisson, finalmente ravvedutosi il 1° Aprile 2011

Fonte: http://les-attentats-du-11-septembre-vus-par-une-conspirationniste.over-blog.com/article-robert-faurisson-les-dix-commandements-de-la-religion-de-l-holocauste-71358339.html

Traduzione a cura di: FGS